ALLENARE LE CAPACITÀ COORDINATIVE

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Nella nostro ultimo articolo della serie programmazione stagionale, tratteremo le capacità coordinative. Per molti coach, allenare le “capacità coordinative” significa lavorare con coni, slalom tra i paletti e speed ladders, ma c’è molto di più oltre a rapidità di piedi e gambe. In totale ci sono 7 componenti relative alle capacità coordinative da prendere in considerazione e allenare.

Componenti relative alle capacità coordinative

Vi sarà capitato spesso di vedere negli highlights delle partite del Barcellona. Palla a Messi e inizia a dribblare, poi finta per evitare il difensore che gli sta venendo in contro, dopo 4 difensori saltati ecco il passaggio preciso a smarcare il compagno per il tiro, dopo aver impegnato mezza difesa su di lui. Giocatori come Messi oltre ad un incredibile talento e istinto possiedono abilità coordinative ben allenate durante il corso degli anni. “Allenamento coordinativo” è un termine usato da molti allenatori, ma quali componenti comprende e che importanza hanno nel calcio? In questo articolo proveremo a rispondere a queste domande e a darvi qualche consiglio su come allenarle.

Innanzitutto è importante capire come si struttura il termine coordinazione. Secondo Meinel e Schnabel è costituito da 7 componenti:

  • Equilibrio,


  • Orientamento,


  • Differenziazione,


  • Reattività,


  • Ritmizzazione,


  • Abilità di adattamento,


  • Interoperabilità.


Queste abilità vengono sviluppate a diversi livelli, ognuna di essa ha un impatto diverso nel modo di affrontare situazioni motorie e di gioco. Ad esempio un giocatore mentre dribbla deve tenere in considerazione molti elementi per poter risolvere la situazione in cui si trova nel modo migliore possibile. L’abilità di localizzare gli avversari con la vista è tanto importante quanto localizzarli tramite chiamate dai compagni di squadra. Allo stesso modo, il giocatore deve sapere come la palla si comporterà sul terreno di gioco che sia erba o terra e altri stimoli che potrebbero influenzare le sue giocate.

Allenamento coordinativo nel calcio

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Tutto il lavoro svolto per affrontare correttamente movimenti complessi inizia solitamente in età scolare/prescolare. Proprio riguardo al quando iniziare è estremamente importante, soprattutto per quanto riguarda la coordinazione, l’età in cui si inizia l’attività sportiva. Meinel e Schnabel, tramite i loro studi, hanno notano che l’età ideale in cui i bambini imparano e sviluppano maggiormente le loro abilità motorie va dai 10 ai 13 anni. In contrapposizione al loro sviluppo corporeo ancora in fase di crescita, il loro cervello è pronto a ricevere un enorme quantità di stimoli. Inoltre, alcuni fattori quali motivazione, abilità condizionali, mobilità e sistema nervoso centrale hanno un impatto maggiore sulle abilità coordinative. Un’altra considerazione effettuata è che giocatori brevilinei affrontano meglio e più elegantemente movimenti coordinativi complessi rispetto ad altri tipi di giocatori. Ciònonostante, ogni elemento delle abilità coordinative, può esser migliorato tramite specifici allenamenti.

Una di queste componenti è la differenziazione. Descritta come la capacità di differenziare finemente i movimenti. Con quale potenza calciare la palla, in quale posizione dev’essere il piede per passare correttamente la palla o tirare. Tutti questi interrogativi fanno parte della differenziazione. Sono compresi in quest’area i tipi di corsa e salti come le componenti tecniche. Per migliorare queste abilità diversi tipi di dimensioni e forma di palla possono essere utilizzati per gli esercizi inerenti. I giocatori in questi casi sono costretti ad adattare i loro movimenti a seconda della palla utilizzata ampiando il loro bagaglio di differenziazione. In fine allenarsi su diversi terreni come erba bagnata cambiano il comportamento del pallone, il chè da ulteriori informazioni ai nostri atleti da assimilare con l’allenamento.

Una buona reattività è l’abilità di esser sempre pronti alle diverse situazioni che possono capitare, e di risolverle il più velocemente e appropriatamente possibile. Nel calcio questa abilità è una particolarità soprattutto associata ai portieri, ma non solo, in quanto prevedere o essere pronti alle mosse dell’avversario è richiesto da tutta la squadra. Ogni forma di competizione dove i giocatori devono reagire a stimoli acustici, visivi o tattici sono applicabili a metodologie di allenamento. Più gli stimoli sono complessi, più giocatori saranno stimolati e incoraggiati ad affrontarli sotto pressione.

"In pratica, le componenti delle abilità coordinative non sono quasi mai allenate separatamente. E’ spesso una combinazione di diversi aspetti."

Un’altra componente è quella di adattamento, la quale comprende una rapida risposta ad un cambio di situazione motoria il tutto improvvisamente. Prendiamo come esempio un “1vs1” dove un tiro in porta mancato o la perdita del possesso palla trasformano la fase offensiva in difensiva. Con l’allenamento questa transizione difensiva può essere allenata con continui cambi tattici da offensiva a difensiva. Diventa ancora più difficile quando questi compiti associati agli obiettivi da raggiungere continuano a mutare da stimoli acustici o visivi, come ad esempio l’aggiunta di più palloni ad un torello. Tutti questi esercizi sono associati ad un’altra componente delle abilità coordinative, l’orientamento.

Con interoperabilità intendiamo la capacità di attingere da tutte le varie abilità motorie apprese. La ritmizzazione consiste invece nel tempismo e fluidità dei movimenti. Per via della stretta correlazione tra queste due abilità è difficile allenarle separatamente. Esercizi per queste due aree sono associati ad allenamenti di coordinazione classica. Speed ladders, coni, slalom tra i paletti e proposte con la palla sono fondamentali in questi casi.

Come ultimo componente delle abilità coordinative abbiamo l’equilibrio. In principio è il fondamento per tutti i movimenti sul campo. Recupero o mantenimento dell’equilibrio sono dimostrati in molte situazioni di gioco come un contrasto o un colpo di testa. Di particolare importanza è l’abilità di adattarsi al terreno di gioco, per questo esercizi con fitball o bozu aiutano a migliorare la propriocettività delle articolazioni. Un allenamento di stabilizzazione punta a rafforzare i muscoli più profondi, come già menzionato nel nostro articolo sulla forza, oltre ad un impatto maggiore sull’equilibrio.

In pratica, le componenti delle abilità coordinative non sono quasi mai allenate separatamente. E’ spesso una combinazione di diversi aspetti. Il controllo ed esecuzione dei movimenti e l’aggiunta di nuovi stimoli attiveranno nuovi effetti di adattamento. Gli esercizi dovranno essere esigenti ma non eccessivi. Ecco qui alcuni consigli utili per allenare utilizzando esercizi che vanno dal semplice al complesso. La progressione di allenamenti coordinativi dovrebbe essere integrata durante il corso degli anni. Dovrebbe comunque esser presente sia nella fase di preparazione che nella competizione, a completare il vostro programma di allenamento.

Per concludere, un consiglio da non ignorare!

E’ importante che esercizi coordinativi, siano sempre programmati per esser svolti prima degli esercizi condizionali e con i giocatori freschi. In questo contesto, movimenti che non vengono svolti correttamente vengono registrati in questo modo dal corpo creando un danno alla prestazione una volta aumentato il livello.

Brevemente abbiamo discusso tutti gli elementi importanti delle capacità condizionali e speriamo di avervi fornito qualche consiglio utile. Potrete cliccare qui per aver come esempio uno dei tanti esercizi coordinativi nel nostro database. Naturalmente, queste topiche sono una scienza a sè, che possono esser sempre migliorate ulteriormente. Ad ogni modo, è importante per un allenatore imparare le basi di vari aspetti di queste abilità, per esser in grado di programmare un piano di allenamento a tutto tondo. Se hai qualche dubbio riguardo a queste tematiche o ti interessano altri argomenti, saremo lieti di fornirti altri articoli. Non esitare a contattarci all’email support@planet.training

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